La produzione artistica di Carlo Zinelli inizia nel 1957, con l’avvio dell’atelier di libera espressione all’interno del Manicomio di San Giacomo alla Tomba e si protrae, attraverso periodi più o meno prolifici, ma senza interruzioni, fino all’anno della sua morte, nel 1974.
Lavorando quasi otto ore al giorno, Carlo realizza oltre mille opere, delle quali la maggior parte dipinte o disegnate su entrambi i lati: questo significa che il corpus si può considerare numericamente quasi il doppio di quanto detto.
Carlo, pur mantenendo sempre riconoscibile la propria cifra stilistica, evolve dinamicamente il suo linguaggio artistico in quattro fasi ben distinguibili: una prima, caratterizzata da elementi molto piccoli e definiti, quasi una scrittura pittografica; una seconda, contraddistinta dalla comparsa di sfondi colorati vivacissimi e figure più rarefatte; una terza fase con grandi figure dall’impianto più grafico, anche in bianco e nero, con la comparsa decisiva del tema della scrittura, largamente indecifrabile, insieme al disegno e alla pittura. La quarta e ultima fase è un ritorno alle figure piccole con un cambio di medium – pastelli colorati e grafite, penna a sfera – in un racconto più concitato e complesso.
Clicca sull’immagine per ingrandirla